Presentazione dell'opera - UCDL

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Presentazione dell'opera

Storia delle Confraternite


Vincitore del Premio Migros Ticino 2015
per ricerche di storia della Svizzera italiana


   

Davide Adamoli

Confraternite della Svizzera italiana

Storia di una presenza dal 1291 a oggi - Viaggio nella realtà di 271 parrocchie


        



Chi segue con attenzione la vita dell’UCDL, o semplicemente legge regolarmente il nostro Giornale del Popolo, sa che è uscita la tanto attesa pubblicazione sulla storia delle confraternite diocesane. In occasione di questo evento, per l’Unione e tutte le confraternite vorremo dedicare un po’ di spazio a spiegare i motivi che ci hanno spinto a questo grande lavoro, nonché il modo con cui è stato realizzato. Tanto per farvi venire un po’ di acquolina supplementare.


Tutto nacque a Mendrisio…
Dove è nata quest’opera? In diverse località, ma forse, in primo luogo a Mendrisio. Nel 2006 l’autore di questa ricerca, Davide Adamoli, stava scegliendo un tema di storia ticinese per il suo dottorato all’Università di Friburgo. Presso il Liceo del Magnifico Borgo ebbe l’opportunità di incontrare la Dr.ssa Antonietta Moretti, storica e insegnante, che da poco tempo aveva concluso una grande Tesi dottorale sulla storia del Luganese e della Pieve di Riva fra Quattro e Cinquecento. Da questa esperienza la Dr.ssa Moretti aveva maturato l’intuizione che in Ticino non era ancora stata scritta una storia delle confraternite religiose, una mancanza importante, ma fino ad allora poco considerata. Da qui nacque un consiglio all’autore, che di conseguenza… si mise al lavoro, studiando cosa era stato fatto in molte altre parti d’Europa e del mondo su questo tema. Inizialmente l’idea era di concentrarsi su poche regioni del Cantone: Lugano, la Verzasca, alcune parrocchie ambrosiane, per limitare la portata del lavoro (già vasto). La ricerca nei documenti d’epoca iniziò dall’archivio diocesano, consultando per mesi le visite pastorali alfine di costruire una prima cronologia e un quadro di riferimento per poi poter passare agli archivi locali. Qui l’autore ha potuto anche ottenere la benevola approvazione da parte di mons. Pier Giacomo Grampa ai suoi progetti.

… Aquila, Lugano…
Nel 2007, in occasione di una processione della Madonna del S. Rosario ad Aquila, Davide Adamoli ebbe modo di incontrare il Priore generale Fernando Graziano Ferrari e raccontargli i suoi progetti, trovando entusiasmo e disponibilità a collaborare. A quel momento il progetto di Tesi venne a contatto con un'altra proposta: l’idea avuta dal confratello Aurelio Fossati dell’Arciconfraternita della Buona Morte e Orazione di Lugano di scrivere una storia delle singole confraternite ticinesi, in particolare di quelle ancora in attività. Questo sul modello di una pregevole pubblicazione di quell’anno, che presentava uno a uno i patriziati ticinesi con delle schede corredate da fotografie.

… e Mezzovico
A questo punto il progetto finale iniziò a delinearsi nel senso di unire la storia generale delle confraternite, ricostruita nella Tesi a una seconda parte, costituita da schede dedicate ai singoli paesi, con fotografie e testimonianze varie. A «dare il là», come si suol dire, fu poi l’incontro con l’editore, Aristide Cavaliere, che in uno storico incontro a Mezzovico si disse disposto a sostenere e concretizzare l’opera con grande generosità. Ciò permise all’autore, che nel frattempo aveva scritto buona parte della Tesi, di compiere numerose altre visite in archivio per poi redigere le schede, soprattutto quelle sulle confraternite ancora esistenti. Questa fase di ulteriore ricerca documentaria è durata un anno intero, portando il totale delle visite d’archivio (soprattutto parrocchiali) oltre le 170 unità.

Una grande generosità
Inutile dire che una ricerca di questo tipo presuppone la disponibilità di un gran numero di persone, che sulla base della fiducia mettono a disposizione tempo e buona volontà per aprire allo storico i tesori della memoria delle comunità locali. Essendo un argomento mai trattato in questa misura (anche se qua e là alcune notizie sono già state raccolte da storici soprattutto locali), si è dovuto iniziare davvero dalle basi, anche solo per ricostruire la lista delle confraternite esistite ed esistenti. Non sono mancati momenti di difficoltà, un fortissimo investimento in termini di tempo, ma anche gli aspetti simpatici, con molte conoscenze e amicizie strette davanti a montagne di registri, documenti manoscritti e a stampa, sovente fotografati per poterli consultare e trarne le notizie utili. Ciò ha permesso all’autore di notare la grande curiosità di molti per questo tema, anche in quei non pochi paesi e città in cui le confraternite sopravvivono solo nella memoria degli anziani. Non sono mancate anche le peripezie, come armadi di cui non si trovavano più le chiavi, mucchi da neve da saltare per entrare in sacrestia, documenti purtroppo persi anche in tempi recenti, viaggi su e giù per il Ticino, da San Carlo di Peccia a Scudellate.

2014-2015: verso il traguardo
Alla fine del 2013 l’autore ha potuto consegnare ai professori di riferimento presso le Università di Friburgo e Milano (Cattolica) la Tesi di dottorato, poi difesa con successo nell’aprile del 2014. Da quel momento è scattato il lavoro di redazione delle quasi 270 schede parrocchiali, in cui si racconta, sia pur succintamente, la storia delle 1’151 confraternite recensite dal Medioevo a oggi. Nel contempo è pure partita la ricerca di fotografie d’epoca o attuali. Una ricerca, anche qui, che ha spinto l’autore a contattare centinaia di persone, ottenendo immagini da 212 diverse località. Alla fine del 2014, il materiale, sia i testi che l’apparato fotografico, era pronto, mentre era in pieno svolgimento la raccolta dei fondi necessari presso confraternite, parrocchie, altri enti, sponsor e tramite una sottoscrizione. E mentre state leggendo questo articolo l’opera è in corso di preparazione presso l’editore. L’attesa non dovrebbe più essere lunga…
A questo punto abbiamo chiesto a Davide di darci alcune dritte su come sarà la storia delle confraternite.

Storia generale…
I due volumi che compongono la storia delle confraternite sono complementari. Nel primo vi è il testo della Tesi, ma senza le note a piè di pagina, disponibili su formato elettronico.
Questa storia segue uno schema cronologico: si inizia dal Medioevo per poi concentrarsi sull’epoca che si potrebbe definire d’oro delle confraternite, dal Concilio di Trento al primo Ottocento. Al Cinque-Sei-Settecento è infatti dedicata la maggior parte di questo volume. Nell’ordine si presentano dapprima i progetti   in   ambito  confraternale  di S. Carlo Borromeo e dei contemporanei vescovi di Como. Poi si ricostruiscono modi, tempi e misure dell’arrivo delle confraternite tipiche della Riforma cattolica nelle terre ticinesi, grazie alle visite pastorali del tempo.
Seguono poi diversi capitoli dedicati al Sei-Settecento, epoca per cui i nostri archivi forniscono molti dati, sovente ordinati in tabelle e grafici.
Qui il racconto dello sviluppo cronologico lascia in parte spazio a passaggi tematici, volti a rispondere a domande come: perché nelle nostre parrocchie sono state fondate così tante confraternite (non tutte sono infatti state imposte dai vertici della Chiesa, anzi…)? Chi erano i confratelli e le consorelle del tempo? Perché entravano in queste compagnie? E quali compiti erano svolti? Come erano organizzati, come gestivano le loro finanze? Che importanza avevano le confraternite per le comunità locali, per le famiglie, per la società? E ancora, si esercitava la carità? E qual era il ruolo dei sacerdoti, degli emigranti, dei notabili locali, dei Landfogti, ecc.?
La Tesi termina con un capitolo dedicato all’Otto e Novecento, secoli per molti versi difficili per le confraternite, fra lotte politiche, nuove idee antireligiose, nuove forme «concorrenti» di associazionismo anche cattolico.
Eppure le confraternite, molte almeno, hanno resistito e dagli anni ’70 del Novecento hanno conosciuto anche diverse fasi di ripresa, fino a oggi.

… e storia locale
Nel secondo volume avremo invece le citate schede. Qui l’idea è di dare una visione d’assieme dello sviluppo delle confraternite in ogni località del Cantone, in ordine cronologico, anche per favorire possibili future ricerche locali. Impossibile essere esaustivi, nonostante le schede cerchino di essere dense di notizie, date, aneddoti e tradizioni locali. Per le foto si è data la preferenza alle immagini di processioni, persone, insomma, ai confratelli in carne e ossa. E questo sia per il passato, con foto d’epoca in grandissima parte inedite, ma anche recenti, a testimonianza dell’attuale presenza delle confraternite, nell’ottica di trasmettere alle prossime generazioni i volti e le tradizioni dei confratelli di inizio XXI secolo.

Una passione
C’è un filo conduttore in tutto questo lavoro? Sì, probabilmente la passione per l’incontro con migliaia di persone, che sfilano spesso silenziose nei registri d’archivio, nelle liste di doni e offerte -spesso modestissime ma proprio per questo preziose -, fra le iscrizioni e le nomine statutarie in secoli di fedeltà a queste istituzioni. E poi anche nelle fotografie. La storia delle confraternite è una storia chiaramente apparentata alla storia religiosa. Eppure non è una storia da sacrestie. Essa permette di ricostruire, passo dopo passo, preziosi frammenti dell’esistenza di moltissimi uomini e donne del passato e del presente, persone spesso dimenticate dalla grande storia, ma che con umiltà hanno vissuto e trasmesso un’ipotesi di vita, la fede cristiana, giunta fino ai nostri giorni. Una fede spesso concreta, semplice, un po’ «barocca» per i gusti di alcuni, attenta al mistero della sofferenza e della morte, ma altrettanto aperta alla gioia della festa, fra spari di cannoni, porte trionfali, musica, canti e convivialità. Una fede spesso trascurata da parte degli storici attuali, ma che certamente ha permesso a questa gente di vivere in condizioni sovente difficilissime. Vivere, non sopravvivere, perché la loro esistenza, grazie alla fede e all’appartenenza visibile (tramite le confraternite e le parrocchie) alla Chiesa, era aperta sull’Infinito. L’augurio è che quest’opera possa permettere alla gente del nostro tempo di fare questo stesso incontro.

                                            

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